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Spettacoli

L'uomo che pesò il mondo

peso

 

di Katia Capato e Joseph Scicluna

da un’idea di Massimo Arattano e Albertina Gatti

 

 

con Joseph Scicluna

regia Katia Capato

oggetti di scena e costumi Nuove Cosmogonie Teatro

una produzione Nuove Cosmogonie Teatro,

 ACTI Teatri Indipendenti, LabPerm di D. Castaldo, Saper Capire

si ringraziano Domenico Castaldo, Beppe Rosso, Giuseppe Schembri Bonaci, il musicista e astronomo William Herschel ed il Reverendo John Michell

 

 

Cosa hanno in comune con Henry Cavendish, Tycho Brahe, Giovanni Keplero, Robert Hooke, Isaac Newton a parte essere tutti dei “Filosofi naturali”, meglio conosciuti come “Scienziati”?

Sono tutti uomini che hanno affrontato l’immensità dell’Universo per provare a svelare l’ordine e il rapporto reciproco dei diversi elementi che lo compongono. Per questo sono stati tutti dei grandi “guerrieri” che hanno fieramente combattuto contro dogmi del passato davvero duri a morire. Ma questi 5 scienziati hanno qualcos’altro che, in particolare, li accomuna: hanno tutti contribuito alla “pesatura della Terra”. 

Il 21 Giugno 1798 Henry Cavendish pubblica l’esperimento numero XXI. 

Con l’utilizzo di uno dei più sensibili strumenti di misurazione dell’epoca, la Bilancia a torsione, ed usufruendo dell’eredità scientifica dei suoi predecessori, egli giunge a determinare la massa dell’entità più grande esistente sotto i nostri piedi: la Terra. Cavendish, con il suo esperimento, individua infatti sperimentalmente il valore della costante di gravitazione universale G, che consente di calcolare la forza di attrazione esistente fra due corpi, sia sulla Terra, sia nell’intero Universo: una tappa davvero fondamentale nella storia della scienza.

L’UOMO CHE PESO’ IL MONDO intende esplorare le idee, le scoperte, le conquiste di alcuni “giganti della scienza” come lo stesso Newton li definì, indagando aspetti biografici e umani ai più sconosciuti, fatti talora di ossessioni, di antagonismi, di malattie e paturnie del vivere. Limiti umani, più o meno ingombranti ma in ogni caso travalicati dall’ intento della ricerca della verità, da un’incrollabile volontà e dedizione, da uno sguardo interrogativo acuto, a volte un po’ folle, volto all’inesplorato e teso al raggiungimento dei confini più estremi della conoscenza umana.

Il gioco teatrale, con il suo linguaggio che trascende tempo e contenuti, vuole creare una “sinapsi” con le tante menti curiose ed affamate di conoscenza che popolano la nostra società per scoprire e capire insieme come il teatro possa rappresentare una straordinaria occasione di conoscenza e di scoperta.

HENRY CAVENDISH (Nizza, 10 Ottobre 1731 - Londra, 24 Febbraio 1810) fu uno dei primi fisici sperimentali della storia, di sicuro fosse nato oggi lo troveremmo sotto terra a lavorare al CERN!

Visse una vita solitaria, lontano dal clamore della città e soprattutto dal contatto con i propri simili, in particolare lontano dal gentil sesso. Cavendish era infatti molto timido e schivo, tanto da rasentare la patologia e da far presumere oggi, ad alcuni studiosi, che fosse affetto d una forma di autismo: la Sindrome di Asperger.

Protetto dalla sua ricchezza, sebbene fosse quasi nullo il suo interesse per il denaro, impiegò una parte di esso nella costruzione di una villa allo scopo di ospitarvi il laboratorio per le sue ricerche, qui investì tutte le sue energie e la sua intelligenza al servizio della sua passione più grande: la Scienza.

Tra le intime e solitarie mura del suo laboratorio, Henry Cavendish sperimentò per primo le leggi di Ohm, Dalton, De Coulomb, ma mai divulgò gli esiti dei suoi esperimenti, forse per timore della critica, forse per ossessione di segretezza o forse per la pretesa di estrema precisione a cui sottoponeva le sue stesse sperimentazioni.

Fu James Clerk Maxwell che, vissuto molti anni dopo, ebbe l’ostinatezza di raccogliere e pubblicare i conseguimenti delle ricerche di Cavendisch nei molteplici campi della termodinamica, dell’astronomia, dell’elettricità, della chimica e della fisica; grazie al lavoro di Maxwell possiamo dire oggi che Cavendish sia stato il fondatore dell’elettrostatica, il primo scienziato che seppe descrivere la composizione dell’acqua e dell’aria e l’esecutore di uno dei più affascinanti esperimenti della storia della scienza, “la pesatura del mondo”, soggetto protagonista, insieme al suo creatore, del nostro spettacolo: “L’uomo che pesò il mondo” .

 

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Recensioni

E’ uno fra gli spettacoli più interessanti e fascinosi cui mi sia capitato di assistere di recente. La tridimensionalità degli oggetti, la drammaturgia musicale e, in generale, del sonoro, la ricerca di un particolare tipo di illuminazione e degli effetti che ne derivano, contribuiscono a fare di questo spettacolo non una semplice, e forse prevedibile, opera di divulgazione scientifica in costume ma il racconto di vite e di menti straordinarie messo in scena con il linguaggio straordinario e affascinante, incantato e allo stesso tempo preciso ed esatto, del teatro nella varietà delle sue forme.
Andrea Demarchi