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Spettacoli

I rovi-nati

rovinati

di e con Joseph Scicluna.

Uno spattacolo di teatro e canzone,  al limite del paradossale.

Si ride, ma anche si pensa, si sussulta, ci si agghiaccia.

I protagonisti delle canzoni sono i Rovinati o semi rovinati  dell'Italia di oggi e di ieri,  dei "non più uomini". 

Attraverso le canzoni i personaggi si raccontano o si confessano, e tra loro incontriamo pittori, come nel caso di Caravaggio o dello semi-sconosciuto Baglioni, o  il "capo dei capi", ovvero il mafioso Totò Riina - le parole del testo della canzone sono di Riina, tratte dal verbale di un processo -  ed al fondo della lista, relitto che sempre agghiaccia "Riccardo il pedofilo" - ispirato al caso di Luigi Chiatti - ed altri ancora fuori dal nostro consenso.

Si ride sì! Si ride e riflette su uno scorcio d'Italia dalle "Stragi mai risolte" , per citare una delle canzoni. Si ride e si pensa, si pensa spero a come creare un mondo dove le personalità aberrate siano sempre meno.

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Recensioni

E’ uno fra gli spettacoli più interessanti e fascinosi cui mi sia capitato di assistere di recente. La tridimensionalità degli oggetti, la drammaturgia musicale e, in generale, del sonoro, la ricerca di un particolare tipo di illuminazione e degli effetti che ne derivano, contribuiscono a fare di questo spettacolo non una semplice, e forse prevedibile, opera di divulgazione scientifica in costume ma il racconto di vite e di menti straordinarie messo in scena con il linguaggio straordinario e affascinante, incantato e allo stesso tempo preciso ed esatto, del teatro nella varietà delle sue forme.
Andrea Demarchi