La storia di Franco: il disco illustrato di Paolo Moreschi
Un progetto editoriale e discografico composto da 12 canzoni e un racconto grafico
la storia di Franco è un progetto ambizioso: è un concept album che musica una storia compiuta, è uno
splendido “palindromo” disegnato daMarco Martz ed è un personale tentativo di raccontare emotivamente la
condizione di un uomo senza casa.
Ho conosciuto la persona che ha ispirato il racconto quando facevo l’operatore di strada. Franco dormiva in Via
Po, a Torino, nei pressi della Chiesa di S Francesco da Paola. Accettava volentieri di fare due chiacchiere ma
non voleva saperne di spostarsi per andare in dormitorio. Raccontare questa vicenda è stato un modo per
affrontare un periodo difficile. La musica allora è tornata in mio aiuto, ho recuperato vecchie canzoni e le ho
messe in fila, ho visto che raccontavano una storia. La storia di Franco è diventata quindi un pretesto per
parlare del mondo, degli eventi che spingono un uomo a lasciare gli ormeggi, abbandonare la speranza e
arrendersi. Franco è un alter ego a cui ho fatto vivere aspetti della mia vita privata e fatti storici della nostra
fragile nazione. La vicenda copre un lasso temporale di 18 anni, dal 20 luglio 2001 al 25 aprile 2019,
sostanzialmente dal momento in cui Franco inizia la sua discesa ad una condizione di emarginazione fino
all’emancipazione dalla dipendenza grazie ad una forma di riscatto che lo porterà a trovare un suo personale equilibrio.
Di Franco S. non rimane forse che un’espressione del viso e alcune vicende realmente accadute, tutti gli altri
eventi della storia sono stati inventati e aggiornati per attualizzare un racconto che volevo parlasse di una
vicenda contemporanea.
“La storia di Franco è la storia di un conflitto, è una storia d'amore,
è una dedica a questa città bella e feroce...che per anni abbiamo vissuto di notte.”
“Narrare è un imperativo. Solo la narrazione custodisce e tramanda il senso profondo delle cose, anche quando apparentemente senso non ce n’è. Anzi, proprio quando tutto appare senza senso, come in una vita che scivola verso l’abisso o in una società che regredisce verso l’odio indifferenziato verso il diverso, l’imperativo di narrare diviene necessaria militanza per l’umano. La Storia di Franco è questo: una narrazione militante per l’umanità, coraggiosa, asciutta, senza infingimenti, lontana anni luce da ogni retorica benefattrice, efficace come la vita vera e vissuta. Solo chi conosce da vicino la spirale maledetta della disaffiliazione, che macera emarginando ed emargina macerando, può autorizzarsi a divenirne pubblico narratore; ma non è detto che chi vuol farsi narratore ne trovi il linguaggio, perché è di pochi il dono di saper andare oltre le barriere, per parlare di verità scomoda a chi per lo più non sa o non vuole intendere. Paolo Moreschi ha saputo farsi narratore ed ha fatto di Franco il suo linguaggio, nuda vita in musica, che avvolge ed accompagna, strappa ed immerge, interroga e stupisce, comprende e restituisce dignità. La storia di Franco narra in musica quello che Jean Claude Izzo narra a parole ne “Il Sole dei Morenti” o che Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto narrano in Teatro con il loro “Zorro”: che la grave emarginazione e la vita sono in fondo la stessa cosa, che tutto potrebbe essere differente e che il narratore non è diverso dall’ascoltatore: c’entra, è coinvolto, sempre, fino alla fine, quale essa sia.”
Paolo Pezzana
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E’ uno fra gli spettacoli più interessanti e fascinosi cui mi sia capitato di assistere di recente. La tridimensionalità degli oggetti, la drammaturgia musicale e, in generale, del sonoro, la ricerca di un particolare tipo di illuminazione e degli effetti che ne derivano, contribuiscono a fare di questo spettacolo non una semplice, e forse prevedibile, opera di divulgazione scientifica in costume ma il racconto di vite e di menti straordinarie messo in scena con il linguaggio straordinario e affascinante, incantato e allo stesso tempo preciso ed esatto, del teatro nella varietà delle sue forme.